Le sette fasi di gioco per un bambino con meno di un anno
Pubblicato da Luigi Di Maio il
Dalla nascita fino ai 12 mesi.
Sfatiamo un mito: i bambini non hanno bisogno di tanti giocattoli, ma di quelli giusti per la loro età. Anche nei primi mesi di vita, occorre scegliere quelli che più si adattino alle loro esigenze di crescita e di conoscenza, tenendo presente il fatto che il neonato acquista progressivamente la funzionalità dei 5 sensi. Se olfatto e udito sono i primi a stimolare la sua attenzione, attraverso la percezione dell’odore della mamma e delle voci dei genitori, la vista invece inizia a svilupparsi a partire dai 3 mesi di vita. La coordinazione delle manine e dei piedini, poi, viene acquistata dai 5 mesi. Per ogni bimestre, insomma, c’è il giocattolo giusto. Che, è bene precisarlo, deve essere sempre privo di sostanze pericolose per la salute dei bebè o considerate potenzialmente tossiche. Meglio affidarsi alla stoffa in fibra vegetale, piuttosto che a quella sintetica, per esempio, o al legno grezzo e a giocattoli in plastica senza ftalati e senza PVC. In ogni caso, una garanzia di qualità deriva dalla presenza del marchio CE sul giocattolino. E dunque, la scelta di un giocattolo per un bambino di meno di un anno vede la progressiva associazione dell’oggetto ad alcuni dei 5 sensi, per poi arrivare, compiuto un anno, all’impiego di tutte le facoltà psicomotorie. Certo, ogni bambino svolge in autonomia la sua crescita e non è detto che un giocattolo indicato per la fascia d’età dei 6 mesi non possa andar bene anche per chi ne abbia già 8. Ed è qui che si inserisce il sesto senso dei genitori, che conoscono a fondo il proprio bebè e che sapranno perciò scegliere al meglio.
Prima fase: UDITO
Suoni dolci e rassicuranti per il tuo piccolo: evviva i carillon! Nelle prime settimane di vita, il bambino riesce a percepire solamente ombre in movimento e inizia a osservare il mondo dalla sua culla, visto che le sue capacità motorie sono ancora poco sviluppate. Ecco perché il senso su cui puntare è l’udito: non si può non pensare agli intramontabili carillon. La scelta è vastissima: si può incominciare con i coloratissimi sonaglini a forma di orsetto, automobilina, rana, polpo e tanti altri simpatici animaletti, che vibrano ed emettono suoni nitidi non appena si agitano e sono costituiti da materiali atossici e che svolgono un naturale massaggio delle gengive del piccolo, non appena li mette in bocca. Tra i best seller, figurano poi vere e proprie giostrine carillon da fissare sul lettino o sulla culla, per accompagnare il bimbo nel mondo di Morfeo: alcuni sono in grado di emettere ninne nanne, rumori bianchi e suoni della natura per 30 minuti di seguito.
Seconda fase: TATTO e UDITO
Musica maestro, con il peluche tra le manine. Chi l’ha detto che i più piccoli non capiscono la musica classica? Il cosiddetto “effetto Mozart”, dimostrato con studi scientifici fin dagli anni Novanta, fa sì che i più piccoli siano più concentrati e più creativi nelle loro fasi di gioco, se ascoltano le composizioni del noto musicista tedesco. Consapevoli di ciò, molte case di produzione hanno creato peluche per i primi mesi di vita del bambino, in grado di riprodurre le melodie non solo di Mozart, ma anche di altri compositori di musica classica. Inoltre, il contatto del bimbo con il pupazzetto gli permette di scoprirne le forme, la consistenza e anche i colori.
Terza fase: VISTA, UDITO e TATTO
Andiamo in palestra! Dai 3 mesi in poi, le percezioni del neonato, letteralmente, esplodono. Le immagini si fanno più nitide e i bimbi riescono a stare a pancia in giù e ad alzare la testolina fino a 45 gradi. È arrivato il momento di mettere alla prova la coordinazione con le palestrine per neonato da esercizio fisico e mentale: il piccolo sarà appoggiato sui morbidissimi tappetini imbottiti, i cosiddetti “tummy time”, sopra i quali si snodano archi imbottiti con sonaglini e animaletti che emettono vari tipi di musica. oppure si può giocare insieme a loro con palle sonore, libri di stoffa e animali per il bagnetto.
Quarta fase: LALLAZIONE E COORDINAMENTO MOTORIO
Stare seduti è divertente! Dopo i 5 mesi, solitamente i bimbi riescono a mantenersi seduti per più tempo e inoltre è questa la fase della cosiddetta lallazione, momento emozionantissimo per i genitori, perché i piccoli iniziano a sillabare “mamma” e “papà”. Ora il bimbo si relaziona in maniera più consapevole col mondo esterno e per questo ha bisogno di stare seduto sui tavolini multi-attività, con cui passare in pochi gesti dal momento del gioco a quello della pappa. Inoltre, è consigliabile acquistare giocattoli non troppo piccoli e in materiali adatti alla dentizione, che saranno alternati di volta in volta dal piccolo. E ancora, è questo il momento di iniziare con le costruzioni con i coloratissimi e morbidissimi mattoncini profumati, per stimolare la creatività e la fantasia.
Quinta fase: COORDINAZIONE FINE e PRENSILITÀ
Animali fantastici… di stoffa! Dai 6 mesi in poi, il tatto e la vista iniziano a essere coordinati con maggiore maestria. Il must, in questo periodo, è sicuramente un libro tattile: morbide paginette di stoffa, corredate di vari animaletti tutti da toccare e anche da mordicchiare! I libri tattili sono fissabili con appositi anelli al passeggino o alla culla e sono lavabili in lavatrice, come tutti i giocattoli di stoffa destinati a questa età.
Sesta fase: MOVIMENTO
Andiamo a gattonare! Verso gli 8 mesi, i bimbi iniziano a muoversi nello spazio, attraverso l’incedere più buffo e dolce della storia umana: i piccoli gattonatori sono ai blocchi di partenza e, per evitare che accedano a zone pericolose della casa, si può tracciare un vero e proprio percorso per il bambino, reso riconoscibile dai suoi stessi giocattoli. Inoltre, è arrivato il momento di “sporcarsi le mani” con i simpatici colori a dita a base d'acqua, atossici e lavabili. Ed è subito arte!
Settima fase: PRIMI PASSI
Uno, due, in marcia! Stiamo per arrivare al primo anno di vita e ora il piccolo si mantiene sulle proprie gambe, anche se per ora con l’aiuto di mamma e papà. Ma in aiuto del piccolo ci sono anche i carrettini portagiochi primi passi, con manico a cui appoggiarsi e rotelline per andare a zonzo per la casa e, inoltre, dotati di attrezzi in legno o materiali lavabili per stimolare il senso dell’ordine e il riconoscimento di forme e colori diversi.
Quanto è importante il gioco per i bambini? E quanto incide sul loro sviluppo psico-fisico e sulla relazione con i genitori? Approfondisci i quattro stadi dello sviluppo cognitivo di Jean Piaget.
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